A gennaio erano oltre 430 mila le imprese edili col certificato, ma sono stati fatti solo 8 mila controlli
L’ultimo bollettino parla di tre morti sul lavoro nel giro di poche ore. Il più giovane, Daniel Tafa, di Pordenone, aveva solo 22 anni e stava lavorando su una macchina per stampaggio di ingranaggi industriali quando una scheggia incandescente lo ha trafitto alla schiena uccidendolo all’istante. Nicola Sicignano, invece, di anni ne aveva 51 ed è rimasto vittima del lavoro un un’azienda di trattamento dei rifiuti a Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli: il braccio e la testa sono rimasti incastrati nel nastro trasportatore. Il 38enne originario di Bari Umberto Rosito, infine, è stato investito da un mezzo pesante mentre lavorava alla carreggiata nord dell’Autosole, vicino a Orvieto.
Queste ultime tre vittime sono in linea con le statistiche Inail che parlano di circa 1000 morti l’anno.
Ma, a fronte di tutto questo, nemmeno la soluzione della patente a punti per le aziende sembra aver migliorato la situazione. A quasi cinque mesi di distanza dalla sua entrata in vigore, infatti, se sulla carta poteva coprire una platea di 830 mila aziende, se ne sono dotate realmente sono e poco più di 432 mila sono state controllate.
La ministra Calderone ha spiegato che l’Ispettorato del Lavoro ha fatto 8 mila controlli senza rilevare grosse criticità. Il che significa che ci sono poche infrazioni ma anche pochi controlli, fermi al 12% circa. Quanto alle pagelle, ai famigerati crediti da togliere (per ora il meccanismo vale solo per le aziende edili), il Ministero non ha dato ancora alcun dato.
Il meccanismo della patente a punti prevede che ad ogni impresa vengano assegnati 30 crediti che, attraverso vari step, possono poi salire sino a quota 100. Ma se si scende sotto i 15 punti non si può più operare nei cantieri. Tuttavia, basta seguire un corso di formazione per risalire sopra questa soglia e riacquisire il diritto.
Quanto alle decurtazioni dei crediti, queste scattano in caso di violazioni accertate: la riduzione può variare da 1 a 20 punti, a seconda della gravità dell’infrazione.
Raffaele Tovino / Direttore Editoriale Il Mondo del Lavoro - 27 Marzo 2025
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